Due ranocchi dispettosi giravano per lo stagno prendendosi gioco di
tutti i suoi abitanti.
“Guarda quel fungo.. che testa grossa” e ridevano
“E quel sasso, l’hai visto.. è così grasso.”
Per ognuno avevano qualcosa su cui ridere: i pesci dello stagno, gli
uccelli e perfino le piante e il muschio.
Passarono di lì una libellula e una rana. Subito i ranocchi si misero a
prendere in giro la libellula, con quel suo lungo corpo affusolato e le ali che
si muovevano velocissime.
“Come sei brutta,” le disse un ranocchio.
“E come muovi male le ali: fanno un rumore orribile..”
“Certo,” disse il primo, “servono ad avvisare tutti che stai arrivando,
così gli insetti possono scappare, per non vedere la tua brutta faccia.”
La libellula non sapeva che dire: invece che rispondere restò zitta, si
girò dall’altra parte e corse via con gli occhi pieni di lacrime.
“Stupidi ranocchi,” li sgridò la rana. “Perché avete preso in giro la
mia amica?”
“Abbiamo dovuto, farlo,” dissero loro ridendo. “E’ brutta e sarò certo
anche antipatica,” disse uno. “Forse stupida,” aggiunse il secondo.
“Gli unici stupidi in questo stagno siete voi. Quella libellula è un
insetto dolce e simpatico. Racconta storie divertente e suona benissimo la
chitarra. In più prepara delle pizze saporite e d’estate organizza delle
bellissime feste nella sua casa.”
I ranocchi si guardarono.. forse erano stati stupidi. Prendere in giro
una libellula che avrebbe potuto diventare una buona amica.
“Non le avete neppure parlato. Correte a chiederle scusa e ricordatevi
che gli insetti dello stagno sono tutti speciali: prenderli in giro è da
stupidi!”