C’era una volta una goccia di pioggia a cui piaceva attraversare i cieli, in braccio alla sua mamma nuvola e da quella posizione tranquilla e sicura, si godeva il paesaggio: vedeva sotto di sé il mare pieno di pesci colorati, le montagne coperte di pini, i prati verdi, punteggiati di fiori e naturalmente le città così piene di macchine e di gente indaffarata che correva da una parte all’altra.
Un giorno però, mentre la sua mamma si faceva cullare dal vento, la piccola goccia d’acqua si sporse un po’ troppo e scivolò. Eccola correre veloce verso la terra, insieme a tante altre gocce che cantavano e ridevano felici. La piccola goccia si sentiva disperata e impaurita perché era la prima volta che lasciava la sua mamma. Stava ancora pensando a questo, quando atterrò nell’orto di un contadino, su una bella foglia verde di lattuga.
In quel momento vide una donna che lavorava nell’orto: la
donna prese l’insalata su cui era caduta la gocciolina e la portò in casa; poi
la mise sotto l’acqua e la piccola goccia si infilò nel buco del lavandino e insieme
a tante altre gocce si ritrovò a correre giù lungo i tubi, fino a quando
raggiunse un grande lago azzurro.
Che spettacolo meraviglioso, pensò la goccia, ma dentro di
sé sentiva sempre la mancanza della mamma e dei suoi abbracci caldi. Un raggio
di sole la vide, piccola e triste, e le andò vicino per accarezzarla; in poco
tempo la gocciolina si sentì diventare leggera leggera e prese a salire nel
cielo, come un palloncino. Mentre saliva, sentiva il cuore batterle perché sapeva che presto avrebbe riabbracciato la sua mamma: e fu proprio così. Mamma nuvola la aspettava sorridendo: “Brava gocciolina coraggiosa,” le disse la mamma, abbracciandola forte. La goccia d’acqua si sentì di nuovo felice, stretta in quell’abbraccio caldo.
“Mamma mi sei mancata tanto,” disse la gocciolina.
"Anche tu, piccola mia.” Le rispose la mamma, “ma ricordati che ogni volta che partirai, per dissetare la terra, sarò qui ad aspettare il momento di riabbracciarti.”
La gocciolina imparò la lezione e da quel momento salutava la sua mamma ogni mattina e poi partiva tranquilla, perché sapeva che presto sarebbe tornata ad abbracciarla.