PER BAMBINI CAPRICCIOSI: LA COCCO-CAPRICCIOSITE

Ogni tanto i bambini ci chiedono di ricevere tutte le nostre attenzioni. Talmente tante che sembrano non bastare mai. E dalla richiesta di coccole, si finisce nel capriccio. Come fare? In questi casi è importante saperli fermare. Occorre saper dire "basta", la parola magica che interrompe questo terribile braccio di ferro che sfianca il genitore ma anche il bambino.

Tanti, tanti anni fa, molto prima che nascessimo sia io che voi, i dottori e gli studiosi di tutto il mondo avevano scoperto una malattia terribile che colpisce i bambini: la “cocco-capricciosite”. Come dite? Non ne avete mai sentito parlare?
Eh, ma certo. È una malattia così spaventosa che i genitori ne sono terrorizzati e non la nominano mai, soprattutto se ci sono dei bambini intorno.
Ma se ora restate in silenzio – e mi promettete di non dirlo a nessuno – io vi racconto di cosa si tratta.

Intanto vi dico che questa malattia non da febbre e neppure vi crescono le bolle in faccia, che prudono e non bisogna grattarsi: peggio, molto peggio!
La cocco-capricciosite attacca quando meno ve lo aspettate.

Supponiamo per esempio che state giocando con papà e siete molto contenti. All’improvviso vi viene voglia di stare con lui moltissimo tempo, e non lo volete lasciare andare al lavoro o in palestra; e poi volete che ascolti tutta una favola che volete raccontargli; e lui non può leggere il giornale e neppure fare una telefonata. E poi volete che vi prepari la merenda. Ma non con le cose che ci sono in casa…Nooo. Deve scendere a comprarvi una focaccia o un ovetto di cioccolato. E poi magari anche un giornalino e una palla.
E il vostro papà (che di cocco-capricciosite se ne intende perché l’ha avuta anche lui quando era piccolo) sicuramente ha rinunciato alla palestra, ha spento il telefono, ha buttato via il giornale, è sceso a comprarvi la merenda e il giornaletto. Ma quando vi viene in mente che volete anche andare al cinema, e preferite andarci in aereo e per la strada volete pure mangiare una torta di compleanno con la panna montata e le fragole, vostro papà perde la pazienza.

Vi è mai capitato?
Ecco fatto, qui comincia la seconda parte della malattia.

Eh si, perché la prima parte del nome, la “cocco”, è legata al fatto che volete tante coccole, ma la capricciosite inizia dopo, quando tutte le coccole che volete non vi bastano e – chissà perché – ad un certo punto la malattia esplode in capricci.
Allora vi viene un prurito alla gola e gli occhi vi si riempiono di lacrime e (anche se voi non vorreste) iniziate proprio a piangere come dei disperati.

Vi è mai successo? È un attacco di Cocco-capricciosite.

Può succedere, ma state tranquilli: non è una malattia mortale.
Se vi capita una volta all’anno, non ci pensate. Non è grave e una volta passa in fretta.

Se invece vi capita più spesso, diciamo una volta alla settimana (o due) allora è necessario trovare un rimedio.
Io – che sono stata molto malata – ho scoperto come si fa a guarire. Quando ero piccola, il mio papà mi ha portato nella capanna di una vecchia maga, sulla riva di un piccolo fiume.

”Quando viene un attacco,” ci ha spiegato la maga, “dovete darvi la mano e pronunciare insieme le parole magiche:
Babastababasta Babastababasta Babastababasta Babastababasta Babastababasta Babastababasta Babastababasta Babastababasta Babastababasta Babastababasta Babastababasta Babastababasta Babastababasta Babastababasta Babastababasta

“Facile,” ho detto io.
“Mica tanto,” mi ha risposto la maga. “Bisogna dirlo tutto d’un fiato. Oppure si ricomincia dall’inizio.”
Da quel giorno, quando sentivamo arrivare la coccocapricciosite, il mio papà ed io ci davamo la mano e poi dicevano la formula magica.

E sapete una cosa? La Coccocapricciosite non mi è più venuta.