GIACOMO CHE NON SA STARE FERMO

Se un bambino fatica a stare fermo, la cosa può dipendere dal suo carattere, dal temperamento o perfino da un senso malessere. Molto spesso però la necessità di muoversi è semplicemente un modo di relazionarsi al mondo, che deve essere "ascoltata" e accolta, più che repressa

Di notte, quando i grandi e i bambini dormono, i giocattoli si svegliano e vanno a spasso per la casa.

Girano per le stanze, curiosano in camera di papà e mamma; e se trovano delle caramelle le nascondono e le fanno trovare ai bambini il giorno dopo.

A mezzanotte in punto comincia la scuola dei giocattoli; loro sono molto contenti di andarci perché possono stare insieme ai loro amici e fanno tanti giochi divertenti.

Le bambole stanno tutte insieme: si siedono su un cuscino e si pettinano i capelli. L’orso e il gatto di peluche giocano con i lego e le macchinine organizzano una gara di corsa sulla pista. Solo la palla non sa che fare: vorrebbe saltare altissima e rimbalzare sempre più in alto, ma il maestro non vuole.

Il maestro è un vecchio dinosauro che vuole molto bene ai giocattoli, ma è contento solo se stanno buoni e fermi perché ha paura che si facciano male.

La palla ci prova, ma ogni volta che vuole stare ferma, scivola indietro un pezzettino, di lato un altro pezzettino. Non ci riesce proprio.

“State fermi,” le urla il dinosauro, ma la palla non riesce: scivola di qui e scivola di là; scivola di su; scivola di giù. (Alle palle piace molto scivolare, ma non vogliono mai finire in castigo.)

Poi un bel giorno, ad una macchinina rossa viene un’idea.
Salta giù dalla sua pista e corre vicino alla palla e posteggia a fianco della palla.

“Appoggiati a me,” dice la macchinina. Poi una macchinina blu fa lo stesso e si posteggia dal altro lato. Ecco – adesso la palla riesce finalmente a stare ferma. 

“Bravissima Palla!” dice il Dinosauro. “Finalmente, sei diventata la più brava di tutti."