Le preoccupazioni attuali
e la crisi del mondo dei grandi spesso rischiano di spaventare anche i più
piccoli.
Il nostro compito è proteggerli, perché non debbano sentire le ansie e le preoccupazioni di un mondo adulto, senza per altro disporre degli strumenti che gli adulti hanno per affrontarlo correttamente
In campagna, nel giardino di nonno Achille, c’è un trattore grande
e forte, che vive nel garage con la sua
mogliettina, una bella giardinetta rossa che ama andare a spasso con i suoi
cuccioli.
Papà trattore lavora tutto il giorno in campagna con il
nonno. Lo aiuta a smuovere la terra dei campi e lo accompagna per pulire il
terreno, vicino agli alberi di ulivo; i cuccioli intanto giocano con i nipotini
del nonno.
Un giorno però, il nonno ha deciso di andare in pensione:
vuole vendere i suoi campi e aver il tempo per riposare, insieme alla nonna.
“Sono diventato vecchio,” dice al trattore. “Io non voglio
più lavorare nei campi.”
Il trattore lo guarda, lo ascolta, ma si sente triste.“E io
che farò tutto il giorno?” pensa.
Così il trattore si trova tutto il giorno fermo, in
giardino. Non ha nulla da fare e si annoia. Gli uccellini adesso vengono a
sedersi sulla sua sella, perché non fa più rumore, ma lui li lascia stare:
sembra che non gli importi nulla.
“Perché papà non gioca più con noi?” Chiedono i cuccioli
alla mamma. Lei però non sa che rispondere.
“Abbiate pazienza con papà,” dice loro. “È sempre fermo
perché è molto stanco.”
“No,” dice il suo cucciolo più piccolo: “È solo triste.”
E
ha ragione.
Allora i bambini decidono di chiamarlo: “Papà,
papà,” urlano. “Corri!”
Papà si spaventa: “Che c’è? Che succede?”
Finalmente il
motore parte di nuovo e tutti gli uccellini scappano, spaventati. Quando arriva
dai suoi bambini, papà è tornato quello di sempre: gli è bastato muoversi un
po’, per riprendere il suo buon umore.