C’era una volta un treno fatto di tanti piccoli vagoncini.
Uno di questi era un vagone rosso brillante, con una striscia blu su un fianco.
Anche se era piccolo, non aveva nessuna paura di correre lungo i binari e
seguiva veloce la sua mamma Locomotiva, ovunque lei andasse.
Le cose andavano molto bene fino al giorno in cui la mamma
si fermò in una grande stazione.
“Siamo arrivati, ragazzi.” Disse ai suoi vagoni. “Adesso
dobbiamo separarci. Ognuno di voi segua una nuova locomotiva.” Il piccolo
vagone sentì subito un forte mal di pancia: “Io non voglio andare con un’altra locomotiva. Voglio
stare solo con te.” La mamma locomotiva sorrise.
“Non preoccuparti, piccolo mio. Adesso vai e ci vediamo
stasera: io ti racconto cosa ho fatto durante il giorno e tu mi dirai cosa hai
visto e dove sei stato tu.”
Ogni mattina il piccolo vagone ubbidiente seguiva una
locomotiva e viaggiava e vedeva cose nuove e belle e ogni sera le raccontava
alla sua mamma locomotiva. Eppure c’era qualcosa che non gli piaceva e lo
rendeva triste. “Che ti succede, piccolo vagone?” Gli chiese una sera la sua mamma, mentre gli rimboccava
le coperte.
“Non mi piacciono le cose nuove, che succedono
all’improvviso: io non so mai cosa capiterà durante la giornata e questo mi
rende triste..”
“Capisco,” disse la mamma, “ma forse ti posso aiutare. E
ogni sera prese a raccontargli cosa sarebbe accaduto il giorno dopo: “Oggi
andremo insieme alla stazione. Tu lascerai la città con la locomotiva azzurra e
andrete a vedere un prato pieno di fiori. Lì mangerete un bel pranzetto e poi
tornerete in stazione, dove ci sarò io ad aspettarti.”
E così la locomotiva mamma prese l’abitudine di raccontare
al suo piccolo il programma della giornata successiva, perché questo lo faceva
sentire calmo e tranquillo.