Vale la pena di parlarne un pò insieme ai nostri bambini e - se riusciamo - di farlo in modo divertente
C’era una volta, nel paese dei Personaggi Cattivi, una
casetta rosa con le persiane bianche, dove viveva una matrigna cattiva.
Anzi no, scusate. In quella casetta ci viveva una matrigna,
questo sì, ma non era per niente cattiva.Era carina e ben vestita e teneva la sua casa sempre pulita
e in ordine.
Tutte le mattine preparava torte alla panna e al cioccolato,
per la colazione dei lupi cattivi che passavano di lì, prima di andare nel
bosco.
Poi metteva dell’acqua fresca sul davanzale, per far bere i
pipistrelli.
Una parte del suo giardino l’aveva destinata al posteggio
delle scope, nel caso qualche strega di passaggio fosse stanca del volo; in
questo caso la accoglieva e la ospitava anche a cena.
E per gli orchi, quando si perdevano, aveva sempre pronto un
letto di paglia nel fienile, dove farli riposare.
Capitò da quelle parti un bambino così coraggioso che non
aveva paura di niente. “Voglio proprio vedere se in questo paese dei cattivi ci
sono davvero gli orchi e i mostri che si nascondono sotto i letti…”Cammina, cammina vide case diroccate, piene di fantasmi e scheletri. Capanne di streghe e di orchi, Mostri blu con dieci mila occhi e cento braccia, ma nessuno di questi gli fece davvero paura. Poi, stanco del giro, vide in lontananza la casetta della matrigna. “Chi abita lì dentro?” Chiese ad un lupo che passava di lì.
“La nostra matrigna.” Rispose il lupo digrignando i denti.
Accidenti, pensò il bambino, questa proprio non ci voleva:
un conto sconfiggere un orco o un
fantasma. Ma una matrigna? Questo davvero non gli andava e cominciò ad avere
paura. Man mano che si avvicinava, sentì una canzone dolce e pensò che fosse la
matrigna cattiva che con la sua magia lo stava richiamando a sé.. Ma essendo
molto coraggioso, non voleva tornare indietro, anche se le ginocchia
cominciarono a battere una contro l’altra.
Quando la matrigna lo vide in lontananza, lo chiamò. “Ehi,
tu, bambino. Vieni: c’è la torta alla fragola, appena sfornata.” E intanto il
profumo di fragola arrivò fino a lui… Che buona doveva essere, ma il bambino si
sentiva tremare tutto dalla paura. E se fosse stato tutto un imbroglio? Se la
matrigna se lo voleva mangiare?
In quel momento vide un gruppo di streghe che mangiavano e
bevevano nel giardino della matrigna, e non ebbe più dubbi. Si girò e corse più
veloce che poté verso casa sua, dalla mamma.
“Peccato,” pensò la matrigna buona. “Era un bambino così
dolce.” E tornò dalle sue ospiti: le streghe.
E tu, sei sicuro di non aver scambiato la tua matrigna
buona, per una strega, solo perché si chiama MATRIGNA?