C’era una volta una farfalla bellissima: era talmente bella
che si era convinta che tutto quello che faceva dovesse sempre essere perfetto.
Faceva bene i compiti, suonava bene il violino, nuotava meglio di tutte le sue
compagne e quando si metteva a dipingere faceva dei quadri davvero speciali,
che tutti le dicevano quanto erano belli.
“Sono contenta di
fare tutto bene,” diceva tra sé quella farfalla, “perché le cose che faccio
vengono bene e sono bellissime.”
Inutile dire che tutti erano molto orgogliosi di questa
bambina, soprattutto la sua mamma e il suo papà, solo la nonna paterna sembrava
preoccupata. Un giorno la chiamò: “Nipotina mia, aiutami a fare una torta!”
“Certo nonna, hai fatto bene a chiamarmi, io faccio delle
torte buonissime.”
“Brava,” le disse la nonna. “E chi ti ha insegnato?”
“Nessuno, io faccio bene tutto.”
“Magnifico,” disse la nonna, “Eccoti la ricetta, prova e
chiamami quando la tua splendida torta sarà pronta.”
La farfalla provò a cucinare, ma non le venne per niente
bene: la torta si bruciò. Lei allora provò ancora, ma la torta era troppo
secca, poi troppo dolce, poi troppo alta..
“Non ce la farò mai,” piangeva sconsolata quella bella
farfalla, quando la nonna entrò in cucina.
“Ma tesoro,” la consolò la nonna, “non è colpa tua, è solo
che ti manca un ingrediente davvero importante.”
“Ma quale: ho qui la farina, le uova, lo zucchero..”
“Tesoro mio, tu non hai la voglia di sbagliare, perché vuoi
sempre tutto bello e perfetto. Invece la voglia di sbagliare è molto importante
e solo se ne hai tanta riuscirai a fare delle torte buonissime.”