Nel regno di Tartaglia tutti balbettano: balbetta il re,
balbetta la regina, balbettano tutti i nobili i cavalieri e tutte le loro dame.
E sapete perché? Adesso ve lo racconto.
Un giorno, tantissimi anni fa, Attilio Aristide Gallo, scienziato
del regno, inventò lo sciroppo balbettone: appena l’ha bevuto, il suo pensiero è
diventato chiaro e veloce. Idee originali e intuizioni geniali passavano rapide
nel suo cervello che lui si è messo subito a scrivere formule e a disegnare i
modelli delle sue trovate. È rimasto chiuso in laboratorio per 12 giorni, senza bere né mangiare e quando è uscito – carico di invenzioni meravigliose – voleva spiegarle a tutti ma le pa…le pa… le parole gli uscivano a fatica dalla bocca.
“Gua.. gua.. guardate tu.. tu… tu.. tutti.” Era come se la
super velocità dei suoi pensieri, avesse portato un rallentamento delle sue parole.
Gli abitanti della citta, richiamati dalle sue parole si
avvicinarono, ma lui parlava in un modo talmente buffo che a qualcuno venne da ridere,
prima piano, poi sempre più forte.
“Ma co.. ma co.. ma co… cosa trovate di tanto dive.. dive..
divertente?” Più parlava, più la gente rideva. Aristide Attilio però non era tipo da farsi prendere in giro. Si sedette e scrisse una lunga lettera, poi obbligò uno dei suoi compaesani a leggerla davanti a tutti.
“Da quando ho scoperto lo sciroppo balbettino, il mio
pensiero corre talmente veloce che ho fatto le seguenti invenzioni: un’automobile
che va ad acqua minerale, un pasticca che rende così istruiti che non è più
necessario andare a scuola, le pinne per volare e perfino un paio d’occhiali che fanno cessare
tutte le guerre.
“Caspita, che invenzioni utili”, pensò il re quando lo
seppe.In onore di Attilio Aristide da quel momento chiamò il regno viene ribattezzato Tartaglia e da allora, ogni giorno tutti gli abitanti del Paese ricevono un cucchiaio di sciroppo balbettino. E il primo che ride.. viene buttato fuori dal regno!