FAVOLA PER I BAMBINI CHE FANNO FATICA A RISPETTARE LE REGOLE

Le regole sono uno strumento educativo di enorme importanza. Se il bambino si rende conto però di poterle aggirare o trasgredire, è combattuto tra il potere che gli pare di avere e il senso di caos e incertezza che lo assale. Una favola può aiutarlo a ritrovare il senso delle regole, a patto che gli adulti siano in grado di farle rispettare

C’era una volta un bambino talmente forte, ma talmente forte, che gli bastava soffiare forte per rompere i muri e far cadere le case.
Una volta questo bambino – che si chiamava Alessandro – non aveva voglia di andare a scuola: allora soffiò con tutte le sue forze e nel muro della scuola, proprio davanti a lui, si aprì un buco talmente grande da lasciarlo passare. Lo stesso accadde in palestra, e in piscina e a scuola di musica.
Ogni volta che qualcosa non gli piaceva o gli dava fastidio, bastava solo che soffiasse forte e quella parete si apriva a metà, come la porta di un saloon e lo lasciava passare.
“Che bambino forte,” dicevano alcuni.
“È il bambino più forte che si sia mai visto al mondo.” Dicevano altri.  
Qualcuno pensava perfino che fosse un super eroe.

Quello che però nessuno sapeva era che questo bambino, nel suo cuore, si sentiva triste.
Perché mai? chiederete voi, visto che bastava un suo soffio per aprire i muri.
Perché quel bambino si sentiva in pericolo. Se non c’era nessun muro abbastanza forte da resistere al suo soffio, questo significava che niente poteva proteggerlo. Aveva paura di soffiare anche sulle mura della sua casa, farle crollare e distruggere tutto; aveva paura che prima o poi avrebbe fatto del male alla sua mamma, al suo papà e ai suoi fratelli.
“Vorrei un muro talmente grosso e forte che possa resistere al mio soffio potente e sotto al quale io mi possa riparare e non fare del male alle persone che mi vogliono bene.”
Così decise di partire alla ricerca di quel muro.

Si mise uno zaino sulle spalle e partì. Man mano che camminava e incontrava città e paesi, osservava le mura che quegli uomini avevano costruito. Ma ogni volta si avvicinava, soffiava e il muro si sgretolava davanti a lui, in tanti pezzi. Cammina, cammina, cammina, la storia non cambiava mai.
Poi finalmente arrivò sulla riva del mare. Il tempo stava peggiorando e grossi nuvoloni si addensavano sulla spiaggia: si stava preparando una brutta tempesta.
In quel momento gli si avvicinò una vecchina: “Vieni con me, bambino; qui tra poco ci sarà l’inferno.” E lo portò nella sua piccola capanna. Il bambino la seguì, ma si mise alla finestra ad osservare la tempesta che arrivava. Onde altissime correvano sulla spiaggia e la strappavano via. Gocce pesanti di pioggia la colpivano dall’alto e trasportavano tutto nel mare. Solo la piccola capanna resisteva. Quando finalmente la pioggia cessò, il bambino chiese alla vecchina: “Come è possibile che questa piccola capanna non sia crollata sotto la forza del mare in tempesta?”
“Ti voglio raccontare il mio segreto,” gli disse la vecchina. “I muri di questa capanna resistono a qualsiasi tempesta, perché sono stati costruiti dal mare stesso.”
“Davvero?” Chiese il bambino curioso.
“Certo. Nessun può distruggere quello che lui stesso ha costruito.”
“Ma allora, il muro che sto cercando, lo devo costruire io?”
“Proprio così,” rispose la vecchina. “Torna dalla tua mamma e costruisci con lei un muro forte, che tu e lei e tutta la tua famiglia sarà  pronta a difendere, e quel muro non cadrà mai.”
Così il bambino, ringraziò la vecchina, corse dalla sua mamma e le raccontò tutta la storia.
E indovinate un po’: quel bambino costruì una casa bellissima per sé e per la sua mamma. E le mura che il bambino aveva scelto di costruire erano solide e forti e che proteggevano i loro abitanti e nessun soffio riuscì più a farle cadere.