IL PICCOLO GIRASOLE: PER CHI DEVE SEGUIRE UNA CURA

Una malattia seria comporta spesso la necessità di una cura da seguire con attenzione e serietà. Aiutare il bambino a capirne il senso, attraverso una favola, è il modo migliore per averlo "a bordo" e aiutarci ad aiutarlo e a guarirlo, o almeno a rendere meno difficile la cura stessa.

Dietro alla fattoria di nonna Ada c’è un bellissimo campo di girasoli: belli, grandi e gialli. I girasoli sono dei fiori molto simpatici che amano stare insieme e chiacchierare.
Ogni mattina, quando si svegliano, cercano la luce del sole, perché questa li riscalda e li fa sentire bene; e sotto quella luce parlano e giocano, ridono e si fanno perfino gli scherzi.

Un giorno, in mezzo a quei fiori alti e forti, è nato uno piccolino che restava coperto dalle teste gialle dei suoi fratelli.
“Ehi, voi lassù.. spostatevi,” diceva quel piccolo fiore. “Fatemi vedere il sole: ho bisogno anch’io della sua luce per crescere.”
Ma non c’era nulla da fare: quei grandi fiori chiacchieravano tra loro e non sentivano la vocina del piccolo girasole.
Passavano i giorni e il fiore restava all’ombra, ma non riuscendo a ricevere la luce del sole restava sempre piccolo e nascosto in mezzo ai suoi fratelli.
“Come faccio diventare grande, se non riesco a vedere il sole?” si chiedeva quel fiore che voleva crescere e diventare grande come gli altri. Mentre si faceva queste domande, ecco passare un’ape.

“Sei triste, piccolo fiore?” Chiese l’ape.
“Un po’,” disse il girasole. “I miei fratelli sono grandi e ricevono tutta la luce calda del sole che li rende alti e forti; Io invece che sono qui in basso conosco solo l’ombra e resto sempre piccolo.”
“Io posso aiutarti. Ogni mattina posso volare tra i fiori e chiedere a ciascuno di loro di darmi un po’ del calore che raccolgono dal sole; poi la sera scendo da te e te lo porto.”

“Siii…” disse il girasole, contento. “Così potrò crescere anch’io e diventare grande.”
“Esatto, ma….”
“Ma, cosa?” chiese il piccolo Girasole.
“Ma per darti la luce del sole, devo farti una piccolissima puntura con il mio pungiglione..”
“UNA PUNTURA???? No, no…. Non voglio.” Il Girasole voleva scappare via, ma le radici lo tenevano fermo lì.
"Va bene." disse l’ape. "Ma è un vero peccato! Lassù ci sono tante cose belle che da qui non riesci a vedere. Le farfalle, le nuvole .. Potrai sentire la brezza leggera del vento e vedere gli uccellini che da qui senti solo cinguettare."
Il piccolo Girasole ci pensò bene.

“Ma mi farai male con quella puntura?”
“Useremo il trucco delle api: tu conterai fino a 4 e la puntura sarà finita.”
Il piccolo Girasole ci pensò bene. Poi decise di accettare.
L’ape venne a trovarlo tutti i giorni e tutti i giorni gli portò la luce del sole.
Il girasole imparò il trucco delle api e non ebbe più paura.
E sapete adesso dov’è? È cresciuto: è diventato un fiore alto e bellissimo che tutte le mattine guarda il sole insieme ai suoi fratelli.