PER BAMBINI CHE PIANGONO SEMPRE (E VOLENTIERI)

C'è un piacere nel piangere a cui alcuni bambini si abbandonano. In parte è legato al loro carattere, al loro modo di reagire agli eveni. Aiutarli a rinunciare a questo piacere, significa aiutarli a diventare più capaci a relazionarsi con gli altri e meno concentrati sugli aspetti malinconici della vita 

C’era una volta – tanti ma tanti anni fa’ – un cucciolo di squalo che … mordeva tutti? No.
Che mangiava in continuazione? Neanche.
Che voleva sbranare i suoi amichetti? Neppure.
C’era una volta un cucciolo di squalo che piangeva sempre.
Piangeva quando doveva alzarsi da letto, perché avrebbe voluto continuare a dormire; piangeva mentre faceva colazione, perché non gli piaceva il latte di mucca di mare; piangeva per tutta la strada andando a scuola. Piangeva quando era triste e quando era allegro: quando gli succedevano cose brutte e cose belle.
Gli amici e i fratelli lo guardavano stupiti: “Ma perché piangi sempre?” Gli chiedevano.
“Bu..hu… bu..hu.. Non lo so,” singhiozzava lui e loro lo prendevano in giro e lo chiamavano Lagnoso.
Lagnoso chiese consiglio a tutti: al vecchio Tonno saggio, alla Signora Medusa, perfino al Riccio di Mare che di lacrime se ne intende. Ma nessuno di loro sapeva cosa consigliargli.
Così un giorno cucciolo di squalo decise di andare dalla fata delle Onde perché non voleva più piangere.
“C’è una magia che posso farti,” gli disse la fata. Prese un’alga, gliela passò sugli occhi e gli disse: “Piangi.”
Il cucciolo di squalo non sapeva che fare.
“Piangi,” ripeté la fata, ma al piccolo Squalo non veniva da piangere.
“Adesso piangi,” urlò la fata, sempre sorridendo, e il piccolo squalo scoppiò in una risata. “Non ci riesco!”
“Bene,” disse la fata. “La magia è fatta.”
Piccolo squalo però diventò serio di nuovo.
“E se quando torno a casa, mi viene ancora da piangere?”
“Faremo una magia: io ti sistemo un piccolo rubinetto magico sul collo e se ti verrà ancora da piangere, la mamma cercherà il rubinetto per chiuderlo e le lacrime cesseranno: magari ti farà un po’ di solletico, ma tu dovrai resistere.”

“Ci sto,” disse il piccolo squalo e corse a raccontare tutto alla sua mamma