ANCHE LA PAZIENZA DELLE MAMME A VOLTE FINISCE

Le mamme sono pazienti: più che possono. Ma a volte anche loro non ce la fanno più. E allora? Urlano? Si arrabbiano? Forse. Ma quello che è importante è aiutare i bambini a capire che spesso la loro pazienza è stata consumata (magari anche inutilmente).

C’era una volta una fata che si chiamava Pazienza. Come le sue sorelle era buona e dolce, ma a differenza delle altre era l’unica che non sapeva fare magie. Questo la rendeva triste.

«Perché tutte le mie sorelle hanno la capacità di fare magie e io no?» chiedeva sconsolata al suo papà.

«Ciascuno ha un certo numero di talenti,» rispondeva lui. «Ma non si possono scegliere. Se non sai fare magie, usa il cervello.»

Così Pazienza divenne una fatina laboriosa e utilizzava le piante e le radici degli alberi per preparare medicazioni e unguenti che non avevano nulla di magico. Accadde che una volta, quasi per caso, mescolando il polline di fiori diversi, la buccia di mela grattugiata e alcuni semi di mandarino schiacciati, ottenne una sostanza profumata. Quando la assaggiavi sulla punta della lingua, ti dava un senso di rilassatezza meraviglioso e anche le cose non ti piacevano o ti davano fastidio, d’un tratto diventavano poco importanti.

Era una sostanza meravigliosa che rendeva la vita più bella e serena. Pazienza la mostrò al suo papà.

«Hai realizzato una cosa meravigliosa,» disse lui. «Adesso devi decidere che cosa fartene.»

Così la fatina Pazienza pensò a chi poteva regalala. Pensa, pensa finalmente capì che chi ne aveva più bisogno erano le mamme, quando stavano con i loro piccini. Così, grazie all’aiuto della sua zia Ventura, la grande fata del bosco e dei suoi poteri magici fece in modo che ogni volta che nasceva un bambino, nel cuore della mamma si forma un meccanismo che comincia a produrre la pazienza. Le mamme usano tutta quella che serve. Così quando i bambini fanno i capricci, rompono qualcosa o sporcano tutto, le mamme usano tutta la pazienza del loro cuore. A volte quando ne hanno bisogno proprio tanta, usano tutta quella che hanno. La pazienza intanto si ricostruisce, ma a volte, per un breve istante la pazienza è finita. Allora le mamme sbuffano. «Che c’è?» chiedono i bambini.

«Ho finito la pazienza,» dicono le mamme. Allora i bambini capiscono che la cosa è grave e cercano si essere ubbidienti per un pò, almeno fino a che non si ricostituisce una buona dose di pazienza, e la mamma torna serena. Così se un bambino fa cadere dell’acqua, si bagna o rompe qualcosa la mamma dice «pazienza!» e rimette tutto a posto senza più arrabbiarsi.