FAVOLA PER ALLACCIARSI LE CINTURE IN MACCHINA

Sembra solo un'enorme scocciatura, invece allacciarsi le cinture quando si va in macchina è importante e obbligatorio. E se i bambini si lamentano? Sempilice basta raccontare la favola della famiglia marziana

C’era una volta una famiglia marziana che doveva andare su Urano a fare le vacanze.

Fecero le valigie ed entrarono nella loro nuova astronave familiare a sei posti. Papà Marziano si infilò il casco e si mise al volante. Poi si allacciò la pesante cintura di sicurezza; mamma marziana fece lo stesso e come lei lo fecero i 3 figli marziani; ma l’ultimo, il più piccolo, lui proprio non voleva allacciarla.
“Il casco me lo posso anche mettere,” diceva. “Ma la cintura - quella no. Non la metterò mai. Mi stringe la pancia e non riesco a respirare.”
Il papà e la mamma marziani provarono in ogni modo a convincerlo, ma non c’era niente da fare.
“Se non ti allacci la cintura, finirai per cadere.” Diceva papà.
“Io mi tengo forte,” rispondeva il cucciolo marziano.
“Ma potresti farti male,” ribatteva la mamma.
“Starò attento,” diceva il piccolo marziano. Non c’era nulla da fare e per quanto i genitori insistessero, lui non si arrendeva.

Alla fine papà mise in moto e l’astronave partì sfrecciando per il cielo, attraverso le galassie.
Il piccolo marziano invece si teneva forte al suo sedile ma ad un tratto – quando meno se lo aspettava – avvenne l’imprevisto. Papà fece una frenata brusca, il piccolo marziano cadde dal sedile e scivolò fino in fondo all’astronave; ma qualcuno doveva aver lasciato aperto un finestrino e lui… cascò fuori.
Così si ritrovò solo, in mezzo a quel cielo nero e gli venne una gran paura:  “Aiuto, papà.. vienimi a prendere…” si mise ad urlare, ma invece del papà gli venne incontro un terribile mostro lunare, grande come un dinosauro con una enorme bocca piena di denti e se lo mangiò in un boccone.

Come era buio lo stomaco di quel mostro. Il piccolo marziano voleva piangere dalla paura; ma non ne ebbe il tempo perché nello stomaco del mostro nuotava  un enorme squalo venusiano che appena lo vide, se lo mangiò in un boccone. Accidenti, pensava il piccolino: venir mangiato due volte nello stesso giorno non se lo aspettava, ma ecco che dentro la bocca dello squalo c’era un gigantesco ratto peloso. Ci credereste? Il ratto spalancò la bocca e si mangiò il cucciolo marziano.
Lo spazio adesso era davvero poco, lui si sentiva schiacciato da tutte le parti e c’era quella terribile puzza di alito di topo che faceva venire voglia di vomitare. Ah, come avrebbe messo volentieri quella cintura dell’astronave adesso.
Proprio in quel momento si sentì un urto fortissimo: qualcosa doveva aver colpito il mostro lunare. Poi un secondo urto; forse era stato colpito lo squalo venusiano. Un terzo colpo e la bocca del ratto si spalancò lasciando entrare un grosso braccio marziano.
“Questa è la mano del mio papà: la riconosco,” pensò il piccolo marziano. Era proprio così: il papà lo prese per le orecchie e lo rimise a sedere sull’astronave.
“Vuoi allacciarti la cintura adesso o preferisci che ti lasci qui?”
“La allaccio subito.....” sussurrò il piccolo marziano e da quel giorno non viaggiò mai più senza cintura.