Una volta, tanti anni fà, nello
stesso cestino del pranzo erano finiti una mela, una banana e un morbido panino
bianco. E mentre viaggiavano – stretti stretti – presero a ragionare tra loro.
“Io vengo da una famiglia nobile e molto antica,” raccontò la mela. “Il mio
bis-nonno era l’albero di melo più alto e più forte di tutto il giardino . Da
lui nacque mia nonna, la mela più rossa e più bella di tutte. Quando fu in età
da marito, si tuffò nella terra del giardino e da quell’incontro nacque un seme
che nella terra fece nascere la mia famiglia: i miei genitori misero radici profonde
e su quelle radici crebbe un tronco largo e ben piantato.
Col tempo, su quel tronco crebbero rami forti e su quei rami spuntarono
tanti fratelli foglie e tante sorelle mele. E voi, da che famiglia venite?”
La banana rispose subito. “La mia famiglia vive lontano da qui, in un paese
caldo e meraviglioso, dove vivono animali forti e pericolosi come i leoni e i
coccodrilli.
Nel mio paese le famiglie fanno tanti figli che crescono tutti vicini, da
un unico albero di banane. Io e i miei fratelli siamo talmente simili che il
nostro papà – un albero di banano – fatica a riconoscerci.”
Il panino ascoltava in silenzio e provava un po’ di invidia pensando a come
sarebbe stato bello avere una famiglia dove tutti erano simili e venivano dallo
stesso posto.
“E tu?” chiese la mela curiosa; “raccontaci qualcosa della tua famiglia.”
“Il mio nonno è un mulino,” disse il pane. “Fatto di pietre forti e
compatte che vengono da una cava profonda. Mia nonna è un corso d’acqua che si
è allontanato dal letto del fiume per sposare mio nonno e stagli vicino. Mia
madre è una ruota di legno pregiato che non sta mai ferma perché ama ballare
con mio padre che è una grossa ruota di pietra.”
La mela e la banana ascoltavano in silenzio.
“Un bel giorno io e mio fratello siamo volati fin qui, dai campi di grano della
Polonia: avevamo voglia di una nuova
avventura e quando abbiamo visto l’acqua del fiume e quel grande mulino,
abbiamo deciso di fermarci. E il mulino, la ruota, il fiume e la mola ci hanno
offerto rifugio e con loro abbiamo fatto la farina e gli impasti per cuocere un
pane buono e speciale come questo.
“Ogni famiglia è speciale e diversa da tutte le altre,” disse il tovagliolo
che era stato in silenzio fino ad allora. Poi chiuse gli occhi e si addormentò.