In una bella e fredda notte di inverno, la Regina dei Venti voleva uscire dal suo bellissimo castello, per fare una passeggiata. Allora chiamò i suoi figli, principe e principesse dell’aria, e tutti le corsero accanto e volarono con lei attraverso il cielo notturno. Fecero un giro intorno a tutto il mondo, poi i figli della Regina del vento la salutarono per tornare alle loro case. I venti caldi andarono via per primi, diretti a oriente; poi la salutarono i venti gelidi, diretti ai poli; la salutarono i venti temperati e quelli freschi, i venti che profumavano di mare e i venti del deserto; sembravano partiti tutti, tranne un venticello dolce di primavera, che volava introno alla sua mamma, e sembrava che non se ne volesse mai staccare.
“Chi vola vicino a me?”
Chiese la Regina del Vento.
“Sono io, il tuo ultimo
nato, il più piccolo di tutti i tuoi figli e voglio restare sempre con voi,
grande Regina.”“Oh,… ma questo non è possibile. Un vento deve correre, volare, far scappare i cappelli, gonfiare le vele e inseguire le foglie che cadono dagli alberi.”
“Io no, Regina del Vento. Io voglio soltanto stare vicino a te.”
Questa storia alla Regina
non piaceva affatto: voleva farlo diventare un vento robusto e forte, capace di
piegare gli alberi e spostare le persone. Ma se stava sempre accanto alla madre,
come avrebbe potuto diventerai forte e veloce?”
Il piccolo vento però non
ne voleva sapere. Allora la madre si fermò immobile nel cielo e dietro di lei il figlio. Tutte le nuvole li guardavano stupiti, e con loro gli uccelli del cielo. Il piccolo vento stava attaccato alla sua mamma, fermo come una pietra.
Allora la Regina del vento
si diresse in volo vero un grande palazzo, pieno di finestre e porte e iniziò
lei stessa a giocare entrando e uscendo dalle stanze e dietro di lei venne il giovane
vento che rideva e correva e faceva sbattere le porte e le finestre. La madre
si fermò ad osservarlo. “Adesso andiamo via,” gli disse. “Visto che vuoi stare
sempre con me…” Ma il piccolo vento si divertiva talmente tanto che non voleva
stare fermo, ma correva sollevando tutte le tende…”
"Voglio restare ancora. Ma ho paura di non vederti più: ho paura di sentire la tua mancanza."
La madre gli sorrise. "Gioca e divertiti, e quando sarai stanco, correrai da e al castello. Io sarò lì ad aspettarti." E così avvenne.
Il vento giocò a lungo e quando si sentì così
stanco che aveva voglia solo di dormire, corse in braccio alla Regina del vento
e lì si addormentò.