LO SCIOPERO DELLE MAMME

La mamma è lì apposta per loro. Questo sanno i bambini, ma a volte è importante far loro capire che questo non va dato per scontato e anche le mamme sono stanche o tristi. Se vogliamo che i nostri figli siano sensibili verso gli altri, dovremo forse verificare che lo siano prima di tutto verso i loro cari

Tanti ma tanti anni fa’ un gruppo di mamme del paese di Chissàdove si incontrarono per festeggiare l’arrivo del Natale. Avevano messo a letti i loro bambini, avevano lasciato i papà a guardarsi la partita e si erano ritrovate nel bar di Pinuccia, per bersi una cioccolata calda.

“Io vorrei scrivere una letterina a Babbo Natale.” Disse una.
“Ottima idea,” rispose un’altra.
“Io avrei un sacco di cose da chiedergli.” Aggiunse una terza che si chiamava Chiara. Ma parla e pensa, pensa e parla decisero che avrebbero scritto un'unica lettera tutte insieme.
“Caro Babbo Natale,” diceva la lettera ,“siamo 6 mamme e ci sentiamo molto stanche. Non solo lavoriamo come bestie dalla mattina alla sera, ma nessuno sembra mai accorgersi di quello che facciamo e nessuno ci dice mai grazie. Quest’anno vorremmo che ci aiutassi tu.”

Babbo Natale – che è un ometto piccolo, con un cuore grande così – fece loro un regalo bellissimo. Un biglietto per una crociera attraverso il mare Mediterraneo.
“Che bel regalo,” Saltellavano ridendo le mamme. “Non vedo l’ora di partire,” dicevano; ma poi si resero conto che partire avrebbe significato lasciare soli i loro bambini per 3 settimane.
“Non possiamo accettare il regalo.” Dicevano quelle brave mamme. “Come farebbero senza di noi i nostri bambini?”. Ma quando i bambini seppero del regalo, furono loro i primi a spingerle. “Vai mamma, non preoccuparti;” dicevano.

“Cosa vuoi che sia, ce la caveremo benissimo.” Così, finalmente rassicurate, le mamme fecero le valigie e partirono in crociera.
I primi giorno furono bellissimi per i bambini: giocavano tutto il giorno, andavano a letto senza lavarsi i denti e cominciarono a pensare che se la cavavano benissimo anche senza mamma.
Il quarto giorno iniziarono i primi incidenti. Francesco non aveva più calze pulite, Rosalina prese un brutto voto perché nessuno le aveva ricordato di studiare le tabelline e Mattia si riempì di macchie verdi perché invece di pasta e carne, mangiava solo budino al pistacchio.
Dopo una settimana i bambini erano nel caos. Nessuno aveva più vestiti e Paoletta aveva perso perfino le scarpe. E i papà, penserete voi? Erano andati in crociera anche loro? NOOO. Eppure a certe cose i papà non pensano: se non hai vestiti puliti, mettiti il pigiama, disse uno. Se hai le macchi verdi, mangia budini alla fragola, disse un altro.

Dopo 10 giorni i bambini sembravano naufraghi. Capelli annodati, denti gialli, piedi nudi in scarpe spaiate e vestiti luridi. Le cartelle sembravano perfino invecchiate, piene di quaderni e libri dalle pagine spiegazzate. Nella camere da letto poi, i letti non si trovavano più, sepolti come erano sotto montagne di vestiti sporchi.
“Speriamo che tornino in fretta le nostre mamme.” Diceva Francesco. “Io non la lascerò più andare via,” piagnuccolava Cristina. “Se non torna e mi aiuta a fare i compiti, la maestra mi boccia.”
Dopo altri 5 giorni la situazione era disperata. Le bambine non volevano più uscire di casa perché non avevano vestiti puliti e due dovettero raparsi a zero, perché nessuno le aiutava a pettinarsi e avevano la testa piena di nodi. I maschietti invece volevano restare a scuola, perché dicevano che a casa loro nessuno cucinava. Mattia chiese addirittura alla maestra se poteva tornare a casa con lei.
Dopo altri 2 giorni i papà fecero una riunione. Così non poteva davvero continuare: bisognava trovare una soluzione. “Babbo Natale deve rimandare le mamme a casa.” Sbraitavano i papà.

In quel momento qualcuno bussò alla porta. “Sono Babbo Natale, ho sentito che state parlando di me: lasciatemi entrare.” I papà aprirono la porta  e Babbo Natale ascoltò i loro racconti. “Capisco,” disse alla fine Babbo Natale, “ma le mamme si stanno riposando e divertendo un po’.. Non avete capito che lavorano tanto?”
“Certo che lo abbiamo capito..” dissero in coro i papà.
“E anche noi… “ urlarono i bambini che erano nascosti in cucina.
“Allora vi rimanderò le mamme: ma prima dovete promettervi che vi impegnerete a ringraziarle sempre per tutte le cose che fanno per voi..”
“Lo promettiamo!” Urlarono tutti in coro e in quel momento una slitta volante, trascinata da 6 renne arrivò in quella casa, con tutte le mamme a bordo, che avevano interrotto la loro crociera, ma erano molto contente di abbracciare i loro bambini. E da quel giorno in avanti ognuno di quei bambini ringraziò la sua mamma tutte le mattine e tutte le sere, per le belle cose che facevano per loro.