IL SINDACATO DEI FRATELLI MAGGIORI

E' normale che l'arrivo di un fratellino generi difficoltà e gelosie nei maggiori. Si tratta però di aiutarli ad esternare a parole il senso di malessere che questo provoca, senza dimenticare il grande arricchimento che viene dal rapporto con un fratello minore.

Tutti i fratelli maggiori, i figli primogeniti delle famiglie che abitano nel mio palazzo, si sono ritrovati in cortile questo pomeriggio, per decidere come organizzarsi.

Non è un segreto per nessuno: i fratelli maggiori sono vittime dei loro fratelli minori. I piccoli gli rubano i giochi, gli rubano il tempo con la mamma e papà e soprattutto li imitano sempre; e i fratelli maggiori questo proprio non lo sopportano.

Così, tutti riuniti in cortile, architettano un piano: “Faremo un sindacato,” dice Simone, il cui papà lavora in fabbrica e il sindacato ce l’ha davvero. “E eleggeremo i nostri rappresentanti.”

“Ci vuole qualcuno che sia come noi: che abbia sofferto per colpa dei fratelli minori.” Dice Elena, la prima di 4 sorelle.

“Si, qualcuno che capisca cosa si prova ad essere messi da parte, quando arriva un piccolino.”

“A prendere sempre la colpa di tutto.”

“Ad essere sempre sgridati per qualsiasi cosa, solo perché siamo più grandi.”

E mentre parlano, discutono e si danno ragione, pensano che forse dovrebbero partire: andarsene lontano.
“Allora la mamma sarebbe dispiaciuta..”
“Magari sgriderebbe il fratello piccolo, invece di difenderlo sempre.”

“Noi potremmo prendere un’astronave..”
"Andare lontano: vedere lo spazio..”
“Io vorrei atterrare su Marte.”
“Anch’io…”

I fratelli maggiori discutono e sognano. Già si vedono a compiere impresa meravigliose, degne di grandi eroi come loro sentono di essere.

“E quando torneremo a casa, papà e mamma ci porteranno in trionfo: saranno fieri di noi.” Dice Davide, fratello maggiore del piccolo Giulio.
Poi però pensa a Giulio: chissà come lo guarderebbe ammirato. Giulio che vuole sempre stare con Davide.
E anche Elena pensa alle sue sorelline. In fondo su Marte ci vuole andare, ma vorrebbe che anche le sue sorelle venissero.

Tutti hanno lo stesso pensiero, ma restano zitti. Solo Marco ha il coraggio di parlare.
“Io veramente ci vorrei portare mia sorella su Marte.”
“Anch’io,” dice Elena e anche gli altri.

Ma i fratelli piccoli non erano insopportabili?
Un po’ è vero, ma sono anche simpatici e ci vogliono bene. E allora?
“Faremo un sindacato per poter giocare in cortile giochi da grandi, senza i piccoli tra i piedi,” dice Simone.
“Ma il giorno che decolliamo per Marte, li portiamo con noi.”